Continuano gli “allenamenti alternativi” su per le Apuane, approfittando di essere a casa nella bella stagione. Questa volta non si è saliti sul monte Sagro, ma si è arrivati ai piedi della parete nord del Pizzo d’Uccello, passando per la bella Ugliancaldo ed un paio di cave (!). Bellissimi panorami di boschi, e borghi incastonati sulle montagne.
casa
Pedalando in bicicletta
Continuano gli allenamenti alternativi … finiti i lavoretti ci possiamo dedicare alle gite vicino casa come mai abbiamo fatto. Finalmente ci godiamo la Lunigiana al massimo del suo splendore, grazie ad un amico passato a trovarci che ci ha dato l’occasione di provare delle superbici!
Spunti di riflessione al tempo delle riaperture
Oggi è emerso tra le maglie della rete un bellissimo articolo su Doppiozero (rivista culturale e casa editrice) ” Il Teatro delle Contraddizioni” di Massimiliano Civica. Ci sono proposte molto interessanti sulle riaperture dei teatri e riflessioni sul sistema teatri pubblici/privati. Mentre nel panorama nazionale si vedono all’orizzonte dei leggendari #StatiGeneraliEconomia, il mondo dello spettacolo sta per aprire il sipario, tra un apertura con distanziamento e un distanziamento con aperture.
Qua sotto uno stralcio dell’articolo, mentre a questo indirizzo l’articolo intero.
“Le scelte fatte dallo Stato per aiutare il Teatro a superare la crisi conseguente al coronavirus sono, nelle loro linee di principio, chiare e condivisibili: mettere in sicurezza le strutture teatrali pubbliche e private per garantire la loro sopravvivenza per i prossimi due anni.
Al momento in cui scrivo non c’è ancora nulla di certo, ma sembrerebbe che la messa in sicurezza avverrà assegnando, per questa e per la prossima annualità, lo stesso finanziamento che i teatri si sono visti attribuire per l’anno 2019. Lo Stato poi, riconoscendo la situazione di eccezionalità in cui si troveranno a operare tali strutture, non chiederà, a fronte del finanziamento attribuito, la stessa certificazione di “numeri” (giornate lavorative svolte) che avrebbe preteso in una situazione normale. […] La contraddizione sta proprio qui, tra il fine e i mezzi. Ai Teatri Pubblici viene concesso di ricevere un finanziamento che, in parte, non tenga conto dei “numeri”, perché si riconosce che, in una situazione di distanziamento sociale, non potranno raggiungere il numero di spettacoli solito e con il solito numero di scritturati. Ora tutto questo ha il fine di tentare di mantenere il livello di occupazione solito dei professionisti dello spettacolo, ma, se il mezzo che i teatri hanno per ridistribuire gli aiuti pubblici agli “scritturati” rimane solo quello di assumerli per la produzione di spettacoli, tale fine rischia di essere raggiunto solo in minima parte: è certificato che si potranno fare meno spettacoli e con meno “scritturati”, ma il solo modo che ho per dare lavoro agli “scritturati” è di assumerli per fare spettacoli!
In estrema sintesi: i Teatri Pubblici e Privati (almeno quelli più attenti alle esigenze dei loro lavoratori e dei loro artisti di riferimento, e vi assicuro che ce ne sono) si troveranno in una sorta di dolorosa impasse. Avranno i finanziamenti per dare potenzialmente lavoro ai loro 100 scritturati “usuali”, ma non avranno gli strumenti normativi e di legge per sostenere quei loro lavoratori dello spettacolo che rischiano di restare “fuori dagli spettacoli”. […] Vorrei ora parlare brevemente della situazione di un tipo particolare di Teatro a iniziativa privata. In Italia ci sono piccole e piccolissime sale teatrali private che vivono senza finanziamento pubblico […] In un certo senso, i gestori di queste piccole realtà possono essere considerati tra i più grandi organizzatori e manager teatrali che abbiamo. Sono persone che, senza un soldo di finanziamento pubblico, generano economie, riuscendo a pagare tutte le spese gestionali e i loro stipendi con le loro attività teatrali, spesso di altissimo livello. In realtà periferiche o nel caos delle grandi città organizzano laboratori con bravi maestri, offrono spazi per le prove, ospitano spettacoli di valore che spesso non trovano accesso nelle realtà più ufficiali. Spesso artisti poi divenuti riconosciuti sono cresciuti e hanno avuto i primi aiuti proprio in queste sale, i cui gestori possono essere appunto considerati i veri imprenditori del teatro italiano, perché vivono di quello che guadagnano. Vivono di teatro.
E questa generazione di “professionisti privati”, che ha dimostrato di saper fare teatro di valore e che potrebbe fornire molti stimoli e idee ai grandi teatri, rischia di essere spazzata via dalle conseguenze del coronavirus. Rischiamo di perdere una generazione di organizzatori teatrali che sono una delle forze di innovazione del nostro comparto. È un paradosso doloroso: non verrà aiutato chi ha dimostrato di essere così capace e bravo da fare teatro senza aiuti pubblici. Il privato “virtuoso” che produce cultura, quello che sempre ci viene indicato dalla Stato come modello da sviluppare e sponsorizzare, viene lasciato solo in questo stato eccezionale di crisi che nessuno può affrontare senza aiuti pubblici.
Alcune di queste piccole realtà, grazie ai 20 milioni di euro stanziati per chi è extra Fus, cioè per tutte quelle realtà medio piccole che non ricevono finanziamenti pubblici, sono riuscite, bene o male, a superare il periodo di lockdown, ma i loro problemi cominciano ora con la riapertura dei teatri. […]
Trekking in Lunigiana
A zonzo per la lunigiana… quando il camminare in montagna è un piacere ritrovato. Tempo di (ri)scoperta, trekking e di lunghe passeggiate nel parco delle Alpi Apuane vicino casa. Nelle foto dei panorami della bella Vinca e dei dintorni, tristemente noti per l’eccidio nazi-fascista. (wiki)
Si chiude, ma non per sempre.
Siamo ancora a casa. E ancora non si sa quando ne usciremo. A dirla tutta non si sa quando potranno riprendere molte attività, e c’è ancor più incertezza per quelle che prevedono distanze sociali minime… come il teatro, l’opera, i concerti o il circo. Tra artisti, registi, tecnici, musicisti e tutti i lavoratori connessi allo spettacolo dal vivo si prospetta ancora un lungo periodo di pausa… che deve per forza di cose portare a riflettere su come si riaprirà. State tranquilli che si tornerà a ridere e ad ascoltare musica, magari in modo diverso… ma torneremo. Sono fiducioso nella resilienza, nella capacità di trovare soluzioni che caratterizza noi italiani ed in particolare l’arte di adattarsi propria della mia categoria saprà farci continuare a vivere con la voglia di trasmettere sorrisi …. stanno solo cambiando le regole del gioco, ma nessuno ci impedirà di continuare a farlo. Aspettando un #nuovorinascimento noi #stiamoacasa
Per fortuna lo stato si sta muovendo con gli ammortizzatori sociali per poter permettere alle vite “congelate” di non appassirsi durante questa immensa distesa di puntini di sospensione (ancora poco, e non universalmente…ma aspetterei a dare giudizi) Sono in dibattimento nuovi aiuti. Qua l’audizione, in videoconferenza, del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, D. Franceschini, svoltasi il 14 aprile nella Commissione Cultura sulle iniziative di competenza del dicastero per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in corso nel settore dei beni e delle attività culturali: qui il video https://webtv.camera.it/evento/16100 (Si parla di proposte di ridistribuzione del Fondo Unico dello Spettacolo ossia il FUS – qua un dettaglio del settore circo 2017 – 2018 – 2019)
Al momento per i lavoratori dello spettacolo (atipici nell’ordinamento italiano… e con un welfare particolare) si è scelto di distribuire solo per Marzo un bonus di 600€, e la possibilità di far accedere alla Cassa Integrazione in Deroga, secondo accordi presi separatamente per ogni regione. (Qua l’accordo regione Toscana). Non è granchè, ma aspettiamo le decisioni di Aprile… e oltre.
Qua invece nel dettaglio tutte le misure già adottate a seguito dell’emergenza Coronavirus (COVID-19) [Fonte Camera dei eputati]
#iorestoacasa e #facciolavoretti
È primavera, e quale momento migliore per rimettere a nuovo il materiale ed i costumi per lo spettacolo? Anche questo aspetto fa parte del nostro lavoro ( oltre ovviamente… le ore di prove e/o di allenamenti che al momento sono in pausa per buone ragioni). Quindi noi rimaniamo a casa e rinnoviamo la nostra scenografia… così eccoci col pennello in mano!
Intanto continuiamo a fare quello che sappiamo fare meglio: non ci fermiamo… e nonostante tutto sogniamo.
Sogniamo l’estate che arriverà con la speranza che tutto il mondo dello spettacolo dal vivo possa riprendersi lo spazio che gli appartiene e di cui c’è bisogno, nella vita di tutti quanti.
Non ci resta che aspettare….
Tutta l’Italia si è fermata in questi giorni e anche noi è da qualche tempo che abbiamo rallentato… nel nostro caso non c’entra il Corona Virus, ma una bellissima novità che appena avrà voglia verrà fuori a vedere il mondo. Noi l’aspettiamo restando a casa. #noncirestacheaspettare #iorestoacasa #andratuttobene
#ioRESTOacasa #ioCIRCOacasa
Che dire di questo inusuale periodo di pandemia mondiale? Solo una cosa…. #andratuttobene , certo a patto che restiate tutti a casa. Sembra stupido, ma non lo è. Potete dedicarvi ad allenamenti infiniti ( finalmente non avrete altro da fare nella giornata) oppure dedicarvi a tutti quei lavoretti che avete sempre rimandato, colorare muri, pulire le fughe delle piastrelle <em>et similia </em>… o semplicemente starvene a letto e guardarvi tutta la saga di Star Wars ad libitum…..
Grazie Vimercate … alla prossima!
L’abbuffata di spettacoli natalizia organizzata a Vimercate per questo Natale è finita e il Teatro nelle Foglie è pronto a tornare a casa. E stato un piacere esibirsi un altro anno per il bellissimo pubblico di Vimercate…sembra ieri che il circo arrivava nel Parco Trotti, e non ci sembra neanche vero, in questi pochi giorni, di aver rappresentato praticamente tutto il nostro repertorio…una volta nei panni dei camerieri combina guai di Caffè Doppio, da agenti del disordine (R4)…. Rodrigo e Josephina con il loro Nanirossi Show….
L’arrivo del circo di notte…
Aspettando di sapere dove monteremo il tendone del Teatro nelle Foglie per Natale… ecco un paio di foto dell’ultimo montaggio fatto al parco delle cascine (in occasione del Cirk Fantastik ).
È incredibile come rimanga affascinato ogni volta che un tendone “viene su”. Che sia grande, piccolo, o in mezzo alla città piuttosto che ad un parco c’è sempre quella sensazione “felliniana” che accompagna l’atterraggio di questa grande nave. Quasi un rito magico che, nonostante si ripeta identico a se stesso (almeno nelle forme) rigenera la sua forza ogni volta che succede.